Velázquez e i limiti dell'AI
“Se la conoscenza può creare dei problemi, non è tramite l'ignoranza che possiamo risolverli.”
Isaac Asimov
Diego Rodríguez de Silva y Velázquez (permettemi per la prima volta di scriverne il nome senza abbreviazioni) è stato un grandissimo ritrattista e forse l'artista più rappresentativo dell'intera epoca barocca. Uno dei suoi più celebri dipinti ad olio, che mi appassiona fin dalla più tenera età, è Las Meninas, conservato nel Museo del Prado di Madrid. Il quadro è ambientato nello studio del pittore e raffigura l'infanta Margherita, figlia del re Filippo IV di Spagna e della sua seconda moglie, Marianna d'Austria. Si tratta di uno dei dipinti più analizzati e discussi di tutta la storia dell'arte, per cui mi limiterò a poche essenziali riflessioni. Iniziamo dal rapporto tra realtà e rappresentazione: Velázquez si autoritrae nell'atto di dipingere, creando un effetto metapittorico che fa riflettere sul rapporto tra la realtà e la sua rappresentazione artistica. L'opera coinvolge direttamente lo spettatore, posizionandolo idealmente nel punto in cui si troverebbero i reali (visibili solo nello specchio). Questo solleva questioni sulla natura della percezione e sul ruolo attivo dell'osservatore nell'interpretazione dell'arte. Il dipinto, inoltre, sfida la tradizionale distinzione tra soggetto (l'artista) e oggetto (il dipinto), creando un complesso gioco di ruoli e prospettive e stimolando numerose riflessioni sul rapporto tra verità e apparenza, tra ciò che è mostrato e ciò che è nascosto o solo suggerito.
Vorrei adesso spostare rapidamente l'attenzione su un interessante libro di Douglas Hofstadter il cui titolo originale è I Am a Strange Loop. Ancora una volta in modo molto sintetico, l'autore suppone che la coscienza sia un fenomeno emergente a partire da processi di autoriferimento, simili a un anello strano, che potrebbe suggerire approcci per sviluppare Intelligenze Artificiali più autoconsapevoli. Il libro esplora inoltre come diversi livelli di astrazione coesistano nel pensiero umano, enfatizzando l'importanza che rivestono i pattern ricorsivi.
Questa idea che il pensiero sia caratterizzato dalla presenza di più gerarchie che organizzano in modo sempre più astratto i nostri pensieri, mi sembra magistralmente esemplificata proprio dal dipinto di Velázquez, per cui ho deciso di fare un rapido test per mettere alla prova intelligenza umana e artificiale, senza far ricorso a strumenti ben più idonei e sofisticati. Per dovere di precisione devo dire che esistono diversi metodi di valutazione di un'Intelligenza Artificiale, come ad esempio Benchmark di task specifici, Test di ragionamento e comprensione, Valutazioni multimodali, Test di creatività e generazione, Misure di robustezza e generalizzazione, Simulazioni di ambienti complessi e via dicendo, senza aver neppure scomodato il più arcinoto Test di Turing.
Utilizzando alcuni algoritmi che permettono di creare immagini a partire da una loro (accurata) descrizione testuale ho così provato a creare una moderna interpretazione del dipinto di Velázquez, facendo attenzione che la descrizione dell'opera conservasse le principali caratteristiche che ho esposto all'inizio di questo post. I risultati parlano da sé! Mi ritengo decisamente insoddisfatto di quello che sono riuscito a realizzare, per cui lancio una sfida a tutti i curiosi che volessero cimentarsi nella stessa impresa. Colui che otterrà un risultato degno di nota sul piano dei numerosi significati presenti nel celebre dipinto, riceverà dal sottoscritto una cospicua somma di denaro nella sostanza di una dolce e gustosa barretta di cioccolato!
Ti potrebbe anche interessare:
Solo un epifenomeno?Produzione artistica e intelligenza artificiale
Chimere
La fotografia tra Heidegger e Turing
La madeleine di Proust e l'immagine contemporanea
Dialogo platonico sull'AI
Solo una farfalla? Riflessioni sull’uso dell’AI nella co-creazione di opere
Commenti
Posta un commento