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Visualizzazione dei post da dicembre, 2023

La fotografia tra Heidegger e Turing

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“[...]l’arte contemporanea non si riproduce, si racconta.” N. Heinich “Io non dipingo quello che vedo ma quello che penso” P. Picassso       Il grande filosofo tedesco Martin Heidegger sosteneva che la tecnologia ha un impatto profondo sulla condizione umana. Questa si impossessa dell’orizzonte umano, rendendolo non del tutto libero ma vincolato dalla sua concretezza. In altre parole, è la tecnologia che condiziona l’uomo, influenzando il suo destino. Heidegger la definiva una “pro-vocazione” , perché anticipava e determinava il percorso che l’uomo doveva seguire. Questa visione critica della tecnologia evidenzia il suo ruolo nella nostra esistenza e quale esempio migliore possiamo trovare se non le trasformazioni che abbiamo vissuto nell’ambito della fotografia negli ultimi decenni? Tali innovazioni sono state così rapide e numerose da non lasciarci il tempo di assimilare profondamente il rapporto con gli strumenti usati nella creazione e modifica delle nostre immagini. Ques

La madeleine di Proust e l'immagine contemporanea

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“Look at my face: my name is Might Have Been; I am also called No More, Too Late, Farewell (Guarda il mio volto: il mio nome è Avrebbe Potuto Essere; mi chiamo anche Non Piú, Troppo Tardi, Addio)” Dedica scritta da Edgar Auber sulla foto di un proprio ritratto regalato a Marcel Proust       Marcel Proust, il celebre scrittore francese, ha saputo trasformare una semplice esperienza sensoriale in una potente metafora della memoria e della creatività. Nel suo capolavoro " Alla ricerca del tempo perduto ", il narratore assaggia una madeleine, un dolcetto morbido e profumato, inzuppata nel tè, e improvvisamente si ritrova proiettato nel passato, in un flusso di ricordi vividi e intensi che lo ispirano a scrivere la sua opera. La madeleine di Proust è diventata così un simbolo di come un oggetto, un sapore, un profumo possano evocare in noi emozioni, immagini, pensieri.       Ma cosa c'entra la madeleine di Proust con l'immagine contemporanea? In un'epoca in cui

E noi sull'illusionE

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“Il solo modo di trovare una cosa è non cercarla. Occorre che quella cosa cerchi voi e vi trovi. Dunque il poeta è essenzialmente passivo, riceve, ringrazia, poi fa del suo meglio per ridurre tutto questo in parole.” J. L. Borges       Appassionato da sempre di giochi linguistici, non ho resistito al fascino del palindromo che ho usato nel titolo di questo post, per un motivo che sarà presto chiarito. Vi parlerò del processo creativo che ha dato il via ad un polittico che sto realizzando assemblando 16 fotografie quadrate, disposte in forma quadrata e ispirato dal dialogo tra arte e scienza. Partiamo subito da una premessa: la fotografia è la rappresentazione di un’idea realizzata attraverso la mediazione tra il nostro sguardo e la realtà sensibile. Viceversa un (s)oggetto che cattura la nostra attenzione si può trasformare in un’idea da suggellare in un’immagine: ho semplicemente riformulato al rovescio la frase precedente (ecco che spunta un primo “ retroverso ” che è propri