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Visualizzazione dei post da 2009

Begriffsshrift - 4

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Leibniz fu forse il primo filosofo a concepire il nostro mondo come uno dei tanti possibili: ciò che è falso in quest'universo potrebbe, in via di principio, non esserlo in un altro remoto altrove. Si attribuisce, invece, a Saul Kripke il primato di presentare con rigoroso formalismo logico questa intuizione. Alla base degli studi di Kripke ci sono le (non troppo) conosciute logiche modali, ovvero quei sistemi formali nei quali è possibile esprimere attraverso quali " modalità " un asserto si presenterà come vero oppure falso. Nell'opera più rilevante dell'autore, che si intitola: " Nome e necessità ", si osserva come, a partire da Frege, ogni nome proprio è diventato sinonimo di una descrizione definita. I nomi, invece, sono soltanto dei "designatori rigidi", ovvero degli individui che si riferiscono sempre alle stesse entità in tutti i mondi possibili. In ultimo l'idea che un individuo possa esistere in più mondi non richiede giustificazi

Begriffsshrift - 3

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"Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, (c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche." Jorge Luis Borges, L'idioma analitico di John Wilkins John Wilkins si interrogava sulla possibilità che la conoscenza del mondo fosse, in qualche maniera, svincolabile dal linguaggio in quanto antecendente ad esso: l'insieme di tutte le nozioni e di tutte le cose poteva essere organizzato attraverso una serie di categorie e di principi aprioristici. In quest'o

Diario di bordo

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C'è una linea di confine, ovunque si cerchi, che lambisce i ricordi con tratti taglienti, sopra solchi incrostati di inchiostro, dove la luce si può piegare fino a spezzarsi in quelle ineffabili sgrammaticature di bianchi e neri. Solo rughe di niente che dirompono oltre la bellezza di delicati funamboli, e il mare smette di bagnarsi, silenziosi oceani senza più nome ...

Xenia

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Risale al tardo Rinascimento il primo uso del termine natura morta , still-life (vita ferma) per gli inglesi, espressione presente, con un significato sostanzialmente simile, in molte lingue europee. Nella storia dell'arte la natura morta è spesso raffigurata attraverso semplici oggetti che assumono un valore insolito per la bellezza nascosta nelle piccole trame del quotidiano. Su un piano più concettuale, la natura morta, comporta un rafforzamento dell'oggetto raffigurato, il quale si mostrerà per mezzo di significati e valori estetici autonomi. Gli oggetti rappresentati cessano così il più tradizionale rapporto con l'uomo, secondo la loro originaria fruizione, divenendo ricerca dell'essenza, modello della realtà non più sovrapponibile con essa.

Begriffsschrift - 2

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Una delle pagine più affascinanti e, per certi aspetti, tristi della logica matematica fu il tentativo di Gottlob Frege di derivare, in modo esplicito, le leggi dell'aritmetica da un sistema di assiomi, attraverso il solo calcolo logico. Dopo la pubblicazione, a proprie spese, del volume Grundgesetze der Arithmetik , Frege ricevette una lettera dal giovane Bertrand Russell il quale evidenziò una contraddizione nella quinta legge fondamentale delle Grundgesetze . Frege, non poco amareggiato, dichiarò "Risolti in un completo fallimento" i suoi sforzi di chiarire il concetto di numero. Soltanto successivamente alla sua morte, un brillante logico nato in Moravia, Kurt Gödel, dimostrò formalmente, per mezzo di due teoremi sull'incompletezza dei sistemi formali, che gli scopi perseguiti da Frege erano irraggiungibili.

Dimore dell'erudizione

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Edmund Husserl, non sempre in affinità con Gottlob Frege (a cui velatamente è dedicato questo blog), elaborò una teoria della conoscenza per superare il paradosso che ogni atto mentale fosse presentazione di un oggetto (Brentano). Questo passaggio era indispensabile per poter ammettere oggetti inesistenti come liocorni, quadrati rotondi, ruderi stretti e alti quanto improbabili. La fotografia dunque, vista come rappresentazione, può anche essere priva di un (s)oggetto da rappresentare, potendo essere dotata di una sorta di contenuto interno, di "atto mentale" (noesis). Frege, di contro, provò a difendere la logica e la matematica dal rischio dello psicologismo che la rappresentazione mentale di Husserl poteva provocare, senza cogliere, forse, pienamente la posizione del suo interlocutore sulle entità ideali.

Introduzione alla Metafisica

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"Un'ora, non è solo un'ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di progetti, di climi" Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto L'attimo fuggente di una fotografia è per me continuo ritrovarsi in un tempo interiore, fissato in un punto invisibile della coscienza, dove non esiste successione di spazi o eventi ma pura convivenza, sovrapposizione. L'obiettivo cattura così la fioca luce che proviene dai sentieri della mente, un bagliore a volte affievolito, quasi irriconoscibile. David Hume sosteneva che la memoria è simile ad una molla che continua a vibrare sulla spinta del primo impulso: le immagini acquistano dunque il significato di un riverbero, legato a quella vibrazione iniziale, prima che l'oscurità cerchi di chiudere il sipario dei ricordi. Come nel gioco degli scacchi inizio così ad inscenare una battaglia immaginaria tra il bianco dei pensieri e il nero del mio oblio, aggiungendo sui tasselli di carta cieli improbabili, finestre paradossal

Deliri didascalici circolari

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1. "Equilibrio tra uovo e arbusto marino." 2. "Tre fotografie, appese come panni ai rami di un glicine, sul tema dell'equilibrio tra uovo e arbusto marino." 3. "Polaroid, a tratti nascoste come preziosi monili tra i rami d'autunno, raffiguranti tre fotografie, appese come panni ai rami di un glicine, sul tema dell'equilibrio tra uovo e arbusto marino." 4. "Muro di una vecchia stanza munita di calorifero e quadro alla parete, con delle polaroid, a tratti nascoste come preziosi monili tra i rami d'autunno, raffiguranti tre fotografie, appese come panni ai rami di un glicine, sul tema dell'equilibrio tra uovo e arbusto marino." 5. "Finestra aperta su uno strano cortile dal quale si può scorgere il muro di una vecchia stanza munita di calorifero e quadro alla parete, con delle polaroid, a tratti nascoste come preziosi monili tra i rami d'autunno, raffiguranti tre fotografie, appese come panni ai rami di un glicin

Natura morta con vetri

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Vetri di carta su parole di cristallo, pagine di libri senza fogli su immagini evanescenti, foto di spettri paradossi della semplicità. Nessun dire, solo lingue mute senza più confini.

Begriffsschrift - 1

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Studio su un invariante semantico attraverso un trasferimento linguistico nella variegata geografia in/del campo ortofrutticolo, ovvero ipotesi di meta-morfosi tra sintassi e semantica. Wittgenstein sosteneva che affinchè un'immagine possa rappresentare un determinato fatto deve, in una certa maniera, possedere la stessa struttura logica del fatto. PS Come Frege però, padre della logica moderna, non ho alcuna opinione sul fondamento della verità.

Omaggio a Hjelmslev

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"Signum est res, praeter speciem quam ingerit sensibus, aliud aliquid ex se faciens in cogitationem venire." ("Un segno è una cosa che oltre alla specie inserita dai sensi, richiama di per se, alla mente qualche altra cosa.") Sant'Agostino