Dimore dell'erudizione



Edmund Husserl, non sempre in affinità con Gottlob Frege (a cui velatamente è dedicato questo blog), elaborò una teoria della conoscenza per superare il paradosso che ogni atto mentale fosse presentazione di un oggetto (Brentano). Questo passaggio era indispensabile per poter ammettere oggetti inesistenti come liocorni, quadrati rotondi, ruderi stretti e alti quanto improbabili. La fotografia dunque, vista come rappresentazione, può anche essere priva di un (s)oggetto da rappresentare, potendo essere dotata di una sorta di contenuto interno, di "atto mentale" (noesis). Frege, di contro, provò a difendere la logica e la matematica dal rischio dello psicologismo che la rappresentazione mentale di Husserl poteva provocare, senza cogliere, forse, pienamente la posizione del suo interlocutore sulle entità ideali.

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