Begriffsshrift - 3



"Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in
(a) appartenenti all'Imperatore,
(b) imbalsamati,
(c) ammaestrati,
(d) lattonzoli,
(e) sirene,
(f) favolosi,
(g) cani randagi,
(h) inclusi in questa classificazione,
(i) che s'agitano come pazzi,
(j) innumerevoli,
(k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello,
(l) eccetera,
(m) che hanno rotto il vaso,
(n) che da lontano sembrano mosche."

Jorge Luis Borges, L'idioma analitico di John Wilkins


John Wilkins si interrogava sulla possibilità che la conoscenza del mondo fosse, in qualche maniera, svincolabile dal linguaggio in quanto antecendente ad esso: l'insieme di tutte le nozioni e di tutte le cose poteva essere organizzato attraverso una serie di categorie e di principi aprioristici. In quest'ottica il problema del significato lo si poteva rapportare ad una serie di corrispondenze tra gli oggetti pre-linguistici del mondo e i simboli che li rappresentavano. Sulla base di queste premesse provò a formulare una sorta di linguaggio di tipo gerarchico, avendo cura di dotare la lingua del minor numero possibile di simboli distinti a partire da un insieme grafico di fonemi. Sebbene si trattasse di un approccio piuttosto riduttivo rispetto alle successive e più moderne teorie di linguistica generale, rimane tuttavia intrigante il tentativo di sviluppare, su tale base, alcune fantasiose interpretazioni intorno ai modelli del mondo, proprio come quella attribuita al grande Jorge Luis Borges.

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