Begriffsshrift - 4



Leibniz fu forse il primo filosofo a concepire il nostro mondo come uno dei tanti possibili: ciò che è falso in quest'universo potrebbe, in via di principio, non esserlo in un altro remoto altrove. Si attribuisce, invece, a Saul Kripke il primato di presentare con rigoroso formalismo logico questa intuizione. Alla base degli studi di Kripke ci sono le (non troppo) conosciute logiche modali, ovvero quei sistemi formali nei quali è possibile esprimere attraverso quali "modalità" un asserto si presenterà come vero oppure falso. Nell'opera più rilevante dell'autore, che si intitola: "Nome e necessità", si osserva come, a partire da Frege, ogni nome proprio è diventato sinonimo di una descrizione definita. I nomi, invece, sono soltanto dei "designatori rigidi", ovvero degli individui che si riferiscono sempre alle stesse entità in tutti i mondi possibili. In ultimo l'idea che un individuo possa esistere in più mondi non richiede giustificazioni complicate poichè si basa sulle nostre comuni intuizioni, le stesse utilizzate in tale sede per giustificare un particolare mondo di carta quadrata apparentemente isomorfo ad un'immagine fotografica.


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