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Natura morta con vetri
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Vetri di carta su parole di cristallo,
pagine di libri senza fogli su immagini evanescenti,
foto di spettri paradossi della semplicità.
Nessun dire, solo lingue mute senza più confini.
“L'arte di narrare si avvia al tramonto. È sempre più raro imbattersi in persone che sappiano raccontare qualcosa come si deve. [...] È come se fossimo privati di una facoltà che sembrava inalienabile, la più certa tra le cose certe: la capacità di scambiare esperienze.” Walter Benjamin “La casa è il nostro angolo di mondo. È il nostro primo universo. È davvero un cosmo. Un cosmo in tutta l'accezione del termine.” Gaston Bachelard Nel cuore nascosto dei nostri paesaggi interiori si celano "luoghi comuni" che nessuna immagine potrà mai raccontare completamente. Eppure, paradossalmente, è proprio attraverso la fotografia che questi spazi possono tornare a parlarci, rivelando quella dimensione dell'esperienza che la velocità contemporanea ha reso invisibile. Cosa rende "comune" un luogo? Non la sua banalità, come potremmo pensare, ma piuttosto l'eccedenza di significato che lo rende trasparente al nostro sguardo abituato. I piccoli cimit...
“L'opera d'arte è un atto di pensiero in forma sensibile.” Maurice Merleau-Ponty Cosa accade quando la fotografia smette di essere una semplice rappresentazione del reale per diventare una forma attiva di pensiero? Foto(so)phie è il titolo di un vasto progetto teorico e visivo che si presenta non solo come breve saggio, ma come un vero e proprio dispositivo concettuale. Un’opera ibrida in cui arte visiva, filosofia e linguaggio si incontrano, si scontrano e si trasformano. Al centro di questa ricerca c’è l’idea di post-fotografia come campo di riflessione e azione: non un’evoluzione tecnica del medium, ma una radicale messa in discussione dei suoi limiti percettivi, semantici ed espressivi. Le immagini non si limitano più a mostrare, ma pensano, interrogano e coinvolgono il lettore/spettatore in una relazione attiva e tattile. Attraverso le visio(so)phie, foto[so]phie e meta{so}phie , viene costruito un nu...
“L'immagine non è una rappresentazione del mondo, ma un mondo possibile che si offre all'esperienza.” Gilles Deleuze “La mano che disegna apre un varco nell'essere. Disegnare non è imitare ciò che si vede; è rendere visibile.” Paul Klee “Il pensiero è a volte più vicino alla terra di quanto l'occhio non creda.” Martin Heidegger Nel silenzio del mio studio, tra le dita sporche di colore e la carta che oppone la sua resistenza, l'immagine smette di essere specchio passivo del mondo e inizia a pensare. Non riflette più pensieri già formati, ma diventa il luogo stesso dove il pensiero nasce, si incarna e respira. La mano sa cose che la mente non ha ancora pensato , si muove seguendo una sapienza del corpo che precede e orienta la riflessione concettuale. Questa è la rivoluzione silenziosa dell'arte concettuale contemporanea: scoprire che il corpo non è strumento del pensiero ma luogo del pensare. Quello che la tradizione ha sempre considerat...
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