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Natura morta con vetri
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Vetri di carta su parole di cristallo,
pagine di libri senza fogli su immagini evanescenti,
foto di spettri paradossi della semplicità.
Nessun dire, solo lingue mute senza più confini.
Ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni. Alda Merini Pur percorrendo ogni sua via, tu non potresti mai trovare i confini dell’anima: così profonde sono le sue radici. Eraclito Il sottotitolo del convegno organizzato anche quest'anno dall'Associazione Culturale ALTANUR, potrebbe essere: "Dalle Connessioni Inattese alle Connessioni Profonde". A prima vista, il mondo del linguaggio, dell'alchimia e della trasmutazione sembrano un trio improbabile. Ma se andiamo un po' più a fondo, scopriamo dei collegamenti davvero intriganti fra questi tre campi apparentemente diversi. Il linguaggio è come un eroe della trasmutazione, capace di trasformare l'ignoranza in saggezza, la paura in coraggio e persino l'odio in amore. Dall'altra parte, l'alchimia, quella vecchia ricerca di trasformare piombo in oro o trovare l'elisir dell'eterna giovine
“Ero solo io così poco seria. È il tempo cosi poco serio. Non sono mai stata solitaria, né da sola, né con qualcun altro; ma mi sarebbe piaciuto in fondo essere solitaria. Solitudine significa: "Finalmente sono tutto". Adesso posso dirlo, perché oggi finalmente sono davvero sola. Bisognerà finirla prima o poi con il caso. Non so se ci sia un fine, ma so che ci deve essere una decisione, è necessario che tu ti decida. Deciditi! Ora il tempo siamo noi. Non solo la città intera, adesso è il mondo intero che prende parte alla nostra decisione. Ora noi due siamo più che due solamente, noi incarniamo qualcosa. Ed eccoci sulla piazza del popolo, siamo qui tutti e due e l'intera piazza è piena di gente che si augura la stessa cosa che ci auguriamo noi. Decidiamo noi il gioco per tutti.” Dal film di W. Wenders: "Il cielo sopra Berlino" “Come il rumore di una lontana risacca, così risuona all'autore l'unità ritmica della sua opera. I temi se ne vanno e poi di
“Un uomo fornito di carta, matita e gomma e assoggettato a una severa disciplina è in effetti una macchina universale.” Da "Intelligent Machinery: A Report by A. M. Turing, 1948" Ammirato, ma anche confuso dalle tante opinioni che aleggiano attorno al fenomeno dell'Intelligenza Artificiale Generativa, ho immaginato di poter chiedere ad un grande pensatore del passato quale potesse essere il suo punto di vista. Questo breve dialogo Platonico prova a proporre una visione più inedita intorno a tali argomenti. E buona lettura a tutti! Socrate: Cosa pensi dell’intelligenza artificiale generativa, che è in grado di produrre contenuti originali e innovativi, come poesie, storie, codici, saggi, canzoni, parodie di celebrità e altro ancora? Glaucone: Penso che sia una forma di arte e di scienza, che dimostra la creatività e l’ingegno degli esseri umani che l’hanno progettata e sviluppata. Socrate: Ma non credi che ci sia anche una forma di originalità e di innova
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