Il linguaggio, l'alchimia, la trasmutazione


Ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Alda Merini

Pur percorrendo ogni sua via, tu non potresti mai trovare i confini dell’anima: così profonde sono le sue radici.
Eraclito

      Il sottotitolo del convegno organizzato anche quest'anno dall'Associazione Culturale ALTANUR, potrebbe essere: "Dalle Connessioni Inattese alle Connessioni Profonde". A prima vista, il mondo del linguaggio, dell'alchimia e della trasmutazione sembrano un trio improbabile. Ma se andiamo un po' più a fondo, scopriamo dei collegamenti davvero intriganti fra questi tre campi apparentemente diversi.
      Il linguaggio è come un eroe della trasmutazione, capace di trasformare l'ignoranza in saggezza, la paura in coraggio e persino l'odio in amore. Dall'altra parte, l'alchimia, quella vecchia ricerca di trasformare piombo in oro o trovare l'elisir dell'eterna giovinezza, può essere vista come una specie di metafora per il processo linguistico. Gli alchimisti cercavano di pulire e trasformare gli ingredienti di base in sostanze più nobili. In modo simile, il linguaggio svolge una sorta di magia concettuale, prendendo idee, esperienze ed emozioni e convertendole in parole e discorsi. Ma attenzione, questo non è un processo semplice! Richiede una buona dose di purificazione e raffinamento, proprio come l'alchimia. Le idee vengono messe al fuoco e modellate prima di essere condivise con il mondo. L'obiettivo finale sia per l'alchimia che per il linguaggio è la creazione di qualcosa di più prezioso e significativo, un tentativo di trasformare l'ignoranza in conoscenza e l'oscurità in luce.
      Cattivo Costume ha creato una colonna sonora incredibile per questo breve videoclip con il quale vogliamo celebrare l'evento di quest'anno. Il punto di partenza è un suono primigenio, una sorta di volontà che si manifesta dapprima tramite il didgeridoo, strumento tradizionale degli aborigeni d'Australia che evoca un istinto arcaico, animale, ancora pregno del caos. Questo suono iniziale evolve assumendo sempre più un architettura "ordinata". Partendo dalle voci, portatrici di melodia e matematica, e con il disegno ritmico dei tamburi a cornice, strumenti tradizionali dell'area del Mediterraneo, abbiamo immaginato atmosfere rituali dei popoli nativi. Fino a raggiungere un punto di svolta, dove le voci esplorano i confini portando le tonalità all'estremo. Quasi in una deformazione, una destrutturazione dell'architettura stessa che diventa "liquida", in un crescendo emotivo. È stato come se l'architettura stessa della musica si fosse liquefatta verso un nuovo assetto umano, in armonia con il creato.
      Per finire, dal punto di vista fotografico ci si è invece soffermati su uno scenario dall'apparenza un po' inquietante, allo scopo di creare uno slittamento visivo su come percepiamo il mondo quando i nostri occhi rifiutano di entrare in connessione con la terra, le radici, il linguaggio della natura. E' proprio da questa idea che è nato il titolo RADICanto: una sorta di fusione tra canto e radici. Il nostro sguardo è confinato all'interno della trappola del linguaggio: la trasmutazione ci offre quel cambio di prospettiva che ci affranca da visioni inquiete, traghettandoci in una nuova condizione di serenità. Il mondo appare nella giusta luce solo se le forze alchemiche riescono a dare corso completo a questo processo di trasformazione in grado di aprirci a più autentici orizzonti.
Buon ascolto e buona visione.

- Associazione Culturale Altanur
- CATTIVO COSTUME - compagnia musicale performativa itinerante
- Promete Srl, spin-off company dell'Istituto Nazionale per la Fisica della Materia
- VerdeLab
Galleria di immagini

Ti potrebbe anche interessare:
Il prodigio, il mostro, il daimon
L'incoscienza dell'Albero
Sulla Fontana di Duchamp e le tecnologie TTI

Commenti

Post popolari in questo blog

Angelo nascosto, angelo della bellezza

Dialogo platonico sull'AI