Umano e non umano


"Nella mappa del tuo impero, o grande Kan, devono trovar posto sia la grande Fedora di pietra sia le piccole Fedore nelle sfere di vetro. Non perché tutte ugualmente reali, ma perché tutte solo presunte. L'una racchiude ciò che è accettato come necessario mentre non lo è ancora; le altre ciò che è immaginato come possibile e un minuto dopo non lo è più."
Italo Calvino

"Quando non si è più bambini si è già morti."
Constantin Brâncuși


      A sinistra un arbusto stravagante sopra una lastra di terra e un incosueto ellissoide nell'azzurro di un cielo che è appena un'ipotesi, tutto di lucido e incorruttibile metallo.

      A destra una figurina intermittente: tavole di legno sospese nell'aria per busto e gambe e una testa reclinata, che fa menzione di una scultura del grande Brancusi, con identica materia legnosa.

      Umano e non umano o soltanto un'altra estenuante interpretazione della realtà? E ancora ombre lunghe, disegnate dai raggi di un sole invisibile: ulteriore contrapposizione degli elementi sulla scena.

      Per finire, sul fondo, una scacchiera, arrotondata nel punto più vicino allo sguardo di chi osserva e che potrebbe rappresentare un comodo punto di ancoraggio per la razionalità, ordito e catena che prova a far ordine in una rappresentazione necessaria, possibile, immaginaria o solo presunta.


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