Astratto e materico


"Trovare una lingua; Questa lingua sarà dell'anima e per l'anima, riassumerà tutto: profumi, suoni, colori; pensiero che uncina il pensiero e che tira."
Arthur Rimbaud

"Mi accorsi che ci sono moltissime cose strane [...] sconosciute, solitarie, che possono essere tradotte in pittura [...] rappresentarci tutto come enigma [...] comprendere l'enigma di cose considerate in genere insignificanti, sentir mistero di certi fenomeni dei sentimenti, dei caratteri di un popolo, immaginare anche i geni creatori come oggetti molto curiosi che possiamo rigirare da tutti i lati. Vivere nel mondo come in un immenso museo di stranezze, pieno di giocattoli bizzarri, variopinti, che cambiano aspetto, che a volte come bambini rompiamo per vedere come sono fatti dentro. E, delusi, ci accorgiamo che sono vuoti."
Giorgio De Chirico


      Vigoroso e delicato, regolare e caotico, chiaro e scuro, sono solo alcune coppie di contrari che provano ad orientare lo sguardo su un altro modo di raffigurare quelle che definisco esperienze di discontinuità visiva.


      In questa operazione ci si è affidati alla nuda materia astratta per recuperare una sorta di sensazioni quasi primordiali, attraverso la disposizione di elementi rudimentali e indistinti.


      Un'analogia con l'esperienza musicale, cara anche a Wassily Kandinsky, teorico e pioniere dell'arte astratta, suggerisce di sostituire ad una melodia basata sulla scala musicale cromatica, una pura esperienza di semplici sonorità, una sorta di ritorno all'arcaico, dove strumenti ancestrali finiscono per confondersi con il suono della propria voce.


      Ma se lo strumento esterno diviene eco e riflesso di una musicalità interiore, allora questa nuova visione rappresenta proprio un diverso punto di partenza verso cui iniziare a dirigere i nostri sguardi.

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