Memorie di un' isola


"Una grande idea matura solo a metà nel cerchio di luce del cervello; l'altra metà cresce sul fondo oscuro dell'anima. Essa è soprattutto uno stato d'animo, sulla cui punta estrema il pensiero posa come un fiore."
R. Musil

     Memorie di un'isola è un fugace contrappunto di ricordi, sensazioni, avvenimenti, ricostruzioni, appena stilizzati nella superficie del video e raccolti dal fluire delle note struggenti di Al Martino che accompagnano questo componimento.

     A un altro livello di lettura però l'isola dipinge anche una sorta di ordine cosmico perfetto, il cerchio immutabile al centro della scena: un ideale passaggio nella direzione di quella parte oscura che non può misurarsi solo razionalmente e magistralmente descritta nell'iniziale citazione di Musil tratta da: "I turbamenti del giovane Törless", romanzo pubblicato nel 1906.

     Questa circonferenza ha inoltre una fondamentale proprietà: esiste un limite invalicabile, una linea di confine, un orizzonte degli eventi che costringe qualsiasi entità a rimanere necessariamente o all'interno oppure all'esterno del cerchio.

     Esistono sempre due livelli inseparabili che seguono leggi divise e diverse: ciò che è concavo dentro è convesso fuori o viceversa e ciò che può essere detto in una delle due irriducibili realtà va taciuto nell'altra.

     A caratterizzare questi spazi non è la distanza tra due punti ma la sua forma che può anche non essere definita.

     L'isola, le note, la chiesa, la luna, gli alberi, le statue, gli uccelli, la sfinge e le onde del mare e ancora l'incedere sobrio dell'elefante colmano di poesia queste forme.



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